Alcuni aggiornamenti sulla situazione dei CIE in Italia. La tensione non sembra calare, come i vari prolungamenti delle singole permanenze all’interno delle strutture. Intanto nei CIE emiliani la ditta Misericordia perde l’appalto per la gestione, ed ora al posto di 75 euro al giorno a rinchiuso si spenderà intorno alla trentina di euro al giorno. E mentre sul territorio ci si occupa di appalti, gestioni, rivolte e disordini, sul mediterraneo galleggiano sempre più salme: sette sembrano essere i dispersi dell’ultimo approdo, a Malta. Ne da notizia Fortress Europe, che aggiorna così il numero di dispersi nel mediterraneo ad almeno 18.267 dal 1988.
Immaginiamo uno Stato forte, bene organizzato e molto felice, per quanto si possa essere felici in uno Stato.
Per chi non risulta in viaggio le cose non vanno comunque meglio: uno sciopero della fame s’è interrotto con la morte dopo 50 giorni, nel carcere di Lecce. Un senza tetto s’è tolto la vita al Beltrame di Bologna, istituto d’accoglienza per senza tetto. Tre operai dell’ex-cavamarket si tolgono la vita a Roma. Un idraulico si da fuoco nella sua auto in provincia di Caltanissetta. A Porto Torres un uomo di 50 anni ha tentato il suicidio di fronte al municipio. A Torino un imprenditore di 70 anni si spara un colpo di pistola. Eppure sembra che trattenendo nel benestare i sopravvissuti, queste morti non fanno una piega. È una prova di buon governo.

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