Il Gatto, Luigi Comencini, 1977, Roma.
Siamo strastupide e non abbiamo registrato la puntata, forse una delle migliori mai riuscite alle Ladre (ovviamente). Qui sotto due riflessioni che abbiamo letto alla fine della puntata che, manco ve lo stiamo a dire, parlava di sfratti e gentrificazione. Lunga vita all’etere!
Costruire nuovi percorsi di condivisione critica, dando vita nelle pratiche quotidiane a situazioni di socialità e aggregazione libere da ogni logica di mercato e di profitto.
Per riappropriarsi dell’esistente inutilizzato, dilagando nelle strade, sovvertendo un reale astratto in cui si è persa l’identità, per riprendersi spazio, tempo e libertà espressiva.
I proletari di oggi come quelli di ieri, per difendersi dalla violenza legale e quotidiana dell’economia, non hanno altri strumenti che le proprie braccia, magari adeguatamente equipaggiate, la propria determinazione e la propria capacità di organizzazione autonoma.