imagesNon è tanto il lavoro a riscattare, ma la capacità ad essere assoggettato. L’importante è che si riesca a dimostrare la propria docilità. Poi puoi fare il pasticcere, l’idraulico, lo spazzino, lo studente, l’imbianchino o quello che il caso vorrà. Ma il reinserimento, la rieducazione non è certo saper fare il pane, aggiustare un tubo, prendere una laurea o dipingere una parete. Sarà l’acquisita capacità alla sottomissione, il buon lavoratore, con le sue spese da pagare, il suo lavoro per pagare le spese e le spese per andare al lavoro e pagare tutte le spese.

Fuoco in una cella a Marassi, fuga dal Fatebenefratelli, materassi in fiamme a Parma, sgombero della struttura detentiva di Nuoro. La Grecia approva l’università per i detenuti, piovono accuse a Torino, grasse fughe in Nigeria e ad Haiti. Da Biella l’idea di un ente che gestisca la mano d’opera a basso costo: i detenuti.

Qualche fuoriuscita dai CIE rimpiazzata immediatamente da nuovi ingressi: la macchina non funziona senza carburante.

Oggi niente meteo.




Gracchiate

Su Radio Eustachio fino a Settembre del 2019
Esiste una selezione umana che affonda le sue radici nel capitalismo, nello spettacolo, nella dominazione? Esiste un'eterna muta [...]

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